Newsletter 32-2017

RITORNO AGLI ANNI ‘30

NOΣTOΣ EIΣ TA “ETH ’30 ” TOY ΠPΩTEROY AIΩNOΣ
(Nòstos eis ta ète ’30 tu protèru aiònos)

L’urgenza d’ un’autocritica generalizzata

1938: Inghilterra, Francia, Germania e Italia firmano gli accordi di Monaco

Nell’ articolo di fondo della Stampa di Torino del 19 luglio, il direttore Molinari sintetizzava le tendenze in corso nella dialettica politica europea, lamentando solo che l’ Italia non sapesse inserirvisi: “….le maggiori iniziative in corso sono quattro: la convergenza fra Parigi e Berlino per un’Eurozona più coesa; la volontà dell’Eliseo di creare con la Casa Bianca un relazione speciale sulla sicurezza; la determinazione della Germania nel rafforzare il legame economico con Pechino per arrivare ad un accordo sul libero commercio; il summit dei «Tre Mari» fra 12 nazioni dell’Europa centro-orientale e gli Stati Uniti sullo sviluppo di energia ed infrastrutture”.

Non condividiamo la preoccupazione di Moloinari, poiché nessuna di queste ridicole ambizioni da “potenza regionale” degli Stati Membri ha nulla a che fare con una reale integrazione europea; anzi, tutte intendono semplicemente divaricare le politiche estere e di difesa dell’ Europa, protendendosi verso potenze extraeuropee. Anzi, siamo invece preoccupati che queste tendenze esistano. Esse rientrano pienamente nella visione, tipicadel nostro establishment,  di una sorta di direttorio europeo, che è proprio  quanto era stato caldeggiato già a suo tempo da Mussolini a commento del Piano Briand sponsorizzato da Paneuropa, quando il dittatore italiano aveva coniato per primo i concetti di “Unione Europea”  di “Stati Membri”. Tutto ciò era ulteriormente sviluppato da Hitler nel suo diario segreto mai pubblicato, secondo cui sarebbe stato impossibile per moltissimo tempo fondere (tanto con l’accordo, quando con la forza) le nazioni europee in un unico popolo, e che, quindi, la direzione dell’ Europa dovesse scaturire dalla competizione fra le nazioni più forti (così come aveva teorizzato, a suo tempo, già Fichte). Si è visto poi come non sia stato possibile, per l’ asse, realizzare in concreto questo punto di vista, poiché neppure gli Stati più potenti e assertivi d’Europa hanno la forza per mantenere coeso il nostro Continente di fronte agl’immani problemi del nostro tempo.

Coerentemente con le premesse, l’articolo di Molinari si chiude con un’invocazione ad un ”interesse nazionale italiano”, che, se mai sia esistito come tale, non è certo riconoscibile oggi, quando tutti i popoli del mondo stanno subendo l’attacco delle Macchine Intelligenti.

L’Intermarium

Il Generalplan Ost

“I Tre Mari”, fra l’ Intermarium e il Terzo Reich

Ancor più vecchia l’idea dell’”Intermarium” (“Medzymorze”), formulata, poco dopo la Terza Spartizione della Polonia,  da  Adam Czartoryski, leader patriottico dell’ alta aristocrazia, ministro dello zar e comandante rivoluzionario della Repubblica polacca. Il piano, dell’epoca napoleonica, prevedeva una federazione di Stati, quali Polonia, Lituania, Lettonia, Estonia, Ucraina, Cechia, Slovacchia e slavi del sud, con l’eventuale presenza anche di Romania e Ungheria. Il fallimento della sua visione coincise con quello dei moti nazionali, e fu anche dovuto al mancato appoggio delle potenze occidentali, dell’ovvia ostilità della Russia, di quella della Prussia, allora in fase ascendente, e di stati storicamente anti-slavi come la Romania e l’Ungheria.

L’idea era tornata alla ribalta dopo la Prima guerra mondiale per effetto della disfatta sia degli Imperi Centrali (Germania, Austria-Ungheria) che della Russia (alle prese con la rivoluzione del 1917 e le sue conseguenze), e fu propugnata da Józef Piłsudski, capo di Stato e comandante militare della nuova Polonia. Piłsudski, rivendicando la presenza etnica e la supremazia culturale polacca ad est, si impegnò in una serie di guerre contro alcune delle entità statali confinanti nate dalla dissoluzione dell’impero russo e degli imperi centrali, provocando così la reazione della Russia bolscevica e la conseguente guerra sovietico-polacca che terminò con la spartizione fra i due contendenti dei territori della Bielorussa e dell’Ucraina e l’annessione alla Polonia di una parte della Lituania.

Oltre all’andamento della guerra contro la Russia, il secondo fallimento del tentativo di creazione della federazione “Międzymorze” fu causato anche dall’ostilità delle entità etniche (lituani, bielorussi e ucraini) che ne avrebbero dovuto far parte. Inoltre, anche fra i leader polacchi, non tutti erano favorevoli al progetto federale di Piłsudski, e, come ad esempio Roman Dmowski,  preferivano una Polonia basata sull’identità nazionale e religiosa rispetto ad una Polonia multiculturale e multietnica

Si noti che l’estensione del Międzymorze era esattamente identica a quella del territorio in cui era presente il Bund ebraico e a quello del “Lebensraum” hitleriano. Tant’è vero che Alfred Rosenberg, responsabile del Generalplan Ost ed egli stesso un abitante dell’ Intermarium, fu certamente influenzato dalle idee di Czartoryski e dalla presenza del Bund.

Tra parentesi, dopo la Seconda guerra Mondiale, esistette un’associazione “Intermarium”, con obiettivi alquanto dubbi, dal supporto alla fuga di gerarchi nazisti, alla resistenza all’ occupazione sovietica, alla creazione di movimenti nazionalisti paramilitari. Attualmente, la creazione di una brigata congiunta lituano-polacco-lituana (LITPOLUKRBRIG) mira a configurare un’alleanza interna alla NATO , a guida polacca, sulla falsariga dei “battaglioni volontari” ucraini. Oggi, il Miedzymorze potrebbe avere come effetto politico soltanto la scissione dell’ Unione Europea, e, non per nulla, esso è sponsorizzato dagli Stati Uniti.

I battaglioni volontari ucraini, lituani e polacchi.

L’assurdità delle “Retoriche dell’Idea di Europa”

Il ritorno a quelle logiche già viste abbondantemente nel XX* Secolo costituisce, a nostro avviso,   la meritata nemesi della vacuità delle “Retoriche dell’ Idea di Europa” dell’ “establishment”, che, ad onta delle loro pretese di “razionalità” e di “illuminismo”, si nutrono di vuote parole, di frasi fatte, di stati d’animo irrazionali e di riflessi pavloviani. Un esempio di queste retoriche è costituito dall’ articolo di Nadia Urbinati comparso  su “La Repubblica” lo stesso giorno del “fondo” di Molinari: “L’Europa sta progressivamente acquistando due facce, riadattando un’antica divisione tra due concezioni della politica e dello spazio politico: una cooperativa e cosmopolita; una etnica e fondata su un’immaginaria identità  nazionale pre-politica.”A nostro avviso, come implicitamente riconosce la stessa Urbinati, questa distinzione non è mai esistita se non nell’ immaginario dell’ “establishment”. Infatti, dove dovremmo collocare ad esempio Rousseau, che propugnava una Federazione Europea ma aborriva mortalmente l’uomo medio omologato; oppure Napoleone, che, mentre creava il mito della “Grande Nation”, sosteneva di voler fare l’ Europa, oppure De Maistre, che affermò “muoio con l’ Europa”, o, ancora, Nietzsche, che voleva un’ “Europa Una e signora del mondo”, o Stalin, che, per attuare l’internazionalismo proletario, inventò decine di “nazionalità sovietiche”, o, infine, Juenger, che cominciò esaltando gli Stati Nazionali del Lavoro, per poi promuovere la pace perpetua europea, e, infine, profetizzare lo Stato mondiale?

Quegli slogan di cent’anni fa (e, in particolare, il “One-Worldism” americano) non servono più a spiegare il mondo del XXI° secolo. Se l’Europa non se ne sbarazzerà, per ragionare secondo  categorie più attuali, come “Complesso Informatico-Militare”, “Multipolarismo”, “Tecno-umanesimo”, ecc.., essa sarà cancellata dalla Storia.

Siamo i primi a condividere lo slogan di Macron del “Sovranismo Europeo”. Ma Macron è coerente con esso? Perché ha subito stabilito un asse privilegiato con Trump? Perché vede un possibile rafforzamento dell’ Europa solo in accordo e con subordinazione ai poteri forti?

E che cosa sta facendo  il Movimento Federalista Europeo? In quest’ora di supremo pericolo per l’Europa, il Movimento ha tenuto il proprio congresso in un clima di “business as usual” che mal si addice all’eccezionalità degli eventi che stiamo vivendo. Ma possibile che non si veda nulla di ciò che vediamo noi?

Newsletter 31-2017

OMAGGIO A HELMUT KOHL (E ALLA RENANIA)

ΠΕΡΙ TOY ΧΕΛΜΟΥΤ ΚΩΛ (KAI THΣ  ΡΗΝΑΝΙΑΣ)
Perì tu Helmut Kol (kai tes Renanìas)

Nonostante tutti gl’inconvenienti dell’ integrazione europea così come è stata, e continua ad essere, condotta dalla classe politica, nessuno può negare, a taluni dei suoi protagonisti, un’intrinseca grandezza, che va al di là della valutazione di singole operazioni politiche attuate, e li pone ad un livello nettamente superiore a quello dell’ attuale establishment.

Questo è senz’altro il caso di Helmuth Kohl, il cui unico limite fu forse (come ha dichiarato in questi giorni Putin) che non tutte le sue vere idee si sono potute fino ad ora realizzare.
Anche alcuni aspetti delle onoranze funebri tributategli sono in linea con questa grandezza, come per esempio, che le esequie, svoltesi al Parlamento Europeo,  nel Duomo di Strasburgo (dove è echeggiato l’ Inno alla Gioia in Tedesco),  siano state il primo funerale di Stato dell’Unione Europea, mentre la seconda parte delle stesse, svoltasi a Spira, riecheggiano quelle degl’Imperatori del Sacro Romano Impero.
Tuttavia, purtroppo, neppure questa seria cerimonia è stata risparmiata dal tiro incrociato delle odierne meschinerie politiche e personalistiche. Un funerale a Berlino era stato escluso dalla nuova consorte di Kohl, Maike, per vari motivi, fra cui la vicinanza della prima moglie Hannelore, ma, soprattutto, il ruolo esercitato, nella capitale tedesca, da Angela Merkel e da Helmut Steinmeier, rispettivamente Cancelliera e Presidente della Repubblica federale, i due principali responsabili della disgrazia politica di Kohl. Per questa scelta, il figlio di Kohl ha perfino rifiutato di partecipare alla cerimonia.

Peccato.

Cesare e Ariovisto presso Strasburgo, primo faccia-a-faccia fra latinità e germanesimo

La Valle del Reno, protagonista della vicenda europea

Il “palcoscenico” sul quale si sono svolte le cerimonie (cioè il Reno) era imponente, ricordando quanto la terra renana abbia contribuito alla storia dell’ Europa e della sua identità, a partire dalla battaglia fra Cesare e Ariovisto a nord di Strasburgo, per passare  a quella di Teutoburgo, che impedì una prima unificazione dell’ Europa,  e ancora alla capitale carolingia, Aquisgrana, e a quelle francone e sveve, come Worms, Spira, Magonza, Francoforte, Basilea e Costanza, che tanti eventi storici evocano alla nostra mente. Sul Reno sono ambientati il Canto dei Nibelunghi e il Giuramento di Strasburgo, con il quale in pratica si fondarono Francia e Germania. Strasburgo fu sempre una città equamente divisa, fra gli alsaziani Zorn e i badesi Muellenheim, fra il Regno di Francia e il Reich tedesco. Ancor oggi, l’Alsazia è un Paese sostanzialmente bilingue.

 

Newsletter 23-2017

DIBATTITO SU EUROPA PRESENTAZIONE LIBRO “DA QIN”

ΣΥΖΗTΗΣΙΣ ΠΕΡΙ ΕΥΡΩΠΗΣ – ΒIBΛΙΟN “ΔΑ-ΤΣΙΝ”

(Syzétesis perì Euròpes -Biblìon “Da-Qin”)

Alpina-Diàlexis invita la S.V. al convegno
“QUALE EUROPA? REGIONI, NAZIONI E POPOLI PER UN FUTURO COMUNE”

Lunedì 29 maggio 2017 – ore 17.30
Centro Studi San Carlo Via Monte di Pietà, 1 – 10121 Torino

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Newsletter 22-2017

COMMEMORAZIONE DEI 60 ANNI DEI TRATTATI DI ROMA

EOPTAΣMOΣ THΣ  EΞHKOΣTHΣ  EΠETEIOY TΩN PΩMAIKΩN  ΣYNΘHKΩN
(Eortasmòs tês exekostês epetèiou tôn Romaikôn Synthekôn)

Invita la S.V. al convegno
“QUALE EUROPA? REGIONI, NAZIONI E POPOLI PER UN FUTURO COMUNE”

Lunedì 29 maggio 2017 – ore 17.30
Centro Studi San Carlo
Via Monte di Pietà, 1 – 10121 Torino

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Newsletter 21-2017

Le monete di Filippo l’Arabo -primo imperatore cristiano?-, dedicate alla Pace Eterna.

PACE PERPETUA ED ESERCITO EUROPEO

EIPHNH EIΣ  AEI KAI  EYPOΠAIKOΣ ΣTPATOΣ (Eirène èis aèi  kai Europaikòs stratòs)

Considerazioni dopo la visita a Torino del Ministro della Difesa Pinotti

La grande manifestazione organizzata il 19/4/2017 alla Scuola di Applicazione di Torino dalla Stampa di Torino  e dall’ Istituto Affari Internazionali sulla Politica di Difesa dell’ Europa ci  offre lo spunto per alcune considerazioni di carattere generale sulla materia.

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Newsletter 20-2017

LA VIA DELLA SETA
un nuovo spazio per il futuro del mondo

O OΔΟΣ ΤΟΥ MΕΤΑΞΙΟΥ(ho Odòs tu Metaxìu)

Oggi, né gli Stati, né le imprese, possono ignorare, nella loro pianificazione a lungo termine, i rapidi e diffusi mutamenti in corso in tutta l’Eurasia, che possono cambiare in modo radicale lo scenario mondiale.

Domenica si apre a Pechino il Forum della Via della seta. Tra gli invitati, una trentina tra capi di Stato e di governo – c’èil Primo Ministro Gentiloni. Sono in calendario incontri politici a livello multilaterale e bilaterale. Il primo ministro italiano il giorno 16 maggio incontrerà il premier Li Keqiang e il presidente Xi Jinping.

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Newsletter 19-2017

RIFLESSIONI SUGL’INSEGNAMENTI EUROPEI
presso l’Università di Torino

ΣΚΕΨΕΙΣ ΠΕΡΙ ΤΟΥ ΜAΘΗΜΑTΟΣ TΩΝ ΕΥΡΩΠΑΙΚΩΝ ΘΗΜΑTΩΝ
(Skèpseis perì tu mathèmatos ton europaikòn themàton)

Prendiamo atto con soddisfazione del fatto che, finalmente, il Centro Studi sul Federalismo abbia deciso, quest’anno, di dedicare un seminario alla discussione intorno all’ insegnamento dell’integrazione europea nell’ Università di Torino.

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Newsletter 18-2017

9 MAGGIO:FESTA DELL’ EUROPA E GIORNO DELLA VITTORIA

9 MAIOY: EOPTH THΣ  EYPΩΠΣ  KAI  HMEPA THΣ    NIKHΣ (9 Maìu: Heorté tes Euròpes kai Hemèra tes Nikes)

Il 9 maggio 2012, nel festeggiare, come ogni anno, con Alpina e Diàlexis, l’anniversario della Dichiarazione Schuman, un rappresentante della comunità rumena a Torino, evidentemente sbagliando data, aveva fatto riferimento alla fine della 2° Guerra Mondiale. L’errore era senz’altro veniale,  visto che la Festa dell’ Europa (Dichiarazione Schuman) cade nello stesso giorno del “Giorno della Vittoria” (Den’Pobiedy) – celebrato in tutte le Repubbliche post-sovietiche,  tranne che nei Paesi Baltici -, che è l’anniversario della firma, da parte del Maresciallo Keitel, della resa del III° Reich all’ Unione Sovietica.
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Newsletter 17-2017

Aznavour, Derrida, Dati, Toubira: tutti immigrati

AL DI LA’ DELLE ELEZIONI (FRANCESI)(ΜETA TAΣ -ΓAΛΛIKAΣ- EKLOΓAΣ)

 

 

 

 

 

 

 

Le elezioni francesi dimostrano una volta di più che l’intero armamentario concettuale e istituzionale messo insieme dopo la IIa Guerra Mondiale sta perdendo anche gli ultimi margini di credibilità.

A parte il fatto (del tutto logico) che i partiti tradizionali (gollista, socialista e comunista), sono semplicemente scomparsi dalla scena, al primo turno ha vinto un giovincello con una moglie sessantenne ex coniuge di un banchiere, maturato al Lycée Henri IV, laureato all’ Ecole Normale Supérieure e addottorato all’ ENA, ex Inspecteur de Finances, ex assistente di Hollande, ex dirigente della Banca Rothschild, ex ministro dell’Economia di Hollande, che pretenderebbe di rappresentare …”il nuovo che avanza” solo perché ha appena fondato un nuovo movimento che ha raccolto immediatamente miliardi di finanziamenti e il sostegno di tutti i mezzi di comunicazione mondiali.

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XIII CONFERENZA DELLE ALPI: CONVEGNO PRESSO IL CONSIGLIO REGIONALE DEL PIEMONTE

http://www.cr.piemonte.it/cms/images/stories/im/ottobre/agenda_alpina800_mg_2215.jpgNella Sala Viglione di Palazzo Lascaris si è svolto, il 19 novembre, il convegno “Per una Agenda digitale alpina e un e.publishing europeo” organizzato da Consiglio regionale del Piemonte, Federazione piemontese Aiccre e Associazione culturale Diàlexis. L’incontro si è svolto in vista della XIII Conferenza delle Alpi del 21 novembre a Torino, una riunione dei Ministri dell’ambiente dei paesi firmatari della Convenzione delle Alpi (Italia, Austria, Francia, Germania, Lichtenstein, Principato di Monaco, Slovenia, Svizzera) e il Commissario europeo all’Ambiente. Tra i principali temi affrontati dalla XIII Conferenza troviamo la definizione di una Strategia Macroregionale dell’Unione europea per la Regione Alpina, comprensiva di un’Agenda Digitale Alpina.

Nel suo indirizzo di saluto, il presidente del Consiglio regionale, Mauro Laus, ha affermato di aver “voluto organizzare questo incontro a lato della XIII Conferenza delle Alpi…perché la Macroregione rappresenta una scelta strategica per lo sviluppo della politica regionale europea e, l’area alpina in generale e il Piemonte in particolare, possiedono grandi tradizioni imprenditoriali, culturali ed editoriali, che vogliamo valorizzare con la finalità di sollecitare una politica digitale macroregionale, per la promozione di imprese innovative del web e dell’e-publishing, in linea con i più recenti sviluppi dell’Agenda digitale dell’Unione europea.”

Filippo Brun del Dipartimento di Scienze agrarie, forestali e alimentari, delegato dal rettore dell’Università di Torino, Gianmaria Ajani, ha rilevato che “in controtendenza con quanto avvenuto nel dopoguerra, tra il 2001 e il 2011, la popolazione residente in montagna è aumentata in Italia di 133 mila unità. È nostro compito favorire questo nuovo sviluppo che può basarsi su due fattori, le politiche d’incentivo e la presenza di una nuova e moderna imprenditoria. Questo può essere realizzato attraverso una politica digitale che superi le barriere linguistiche, ideologiche ed economiche, basandosi sul piano Junker che verrà approvato entro dicembre”.

Alfonso Sabatino, segretario generale Aiccre piemontese, ha ricordato le conquiste del processo europeo elezione diretta del Parlamento europeo, moneta unica e BCE, Comitato delle Regioni. Ha aggiunto che le necessarie politiche nazionali stanno però sacrificando i margini di autonomia conquistati dai poteri locali e regionali in passato, ma il rilancio del processo europeo passa attraverso il completamento dell’unione monetaria con la realizzazione della Road Map decisa dal Consiglio europeo del dicembre 2012 (unione fiscale, di bilancio, unione politica). Il moltiplicatore di un rilancio economico europeo è dato dagli investimenti in infrastrutture, ricerca e dai quadri normativi per lo sviluppo imprenditoriale e quindi dalla nuova tecnologia digitale, inserita a tutti i livelli istituzionali e operativi. L’annunciato Piano Juncker, che dovrebbe mobilitare fino a 300 miliardi di euro nei prossimi 3 anni ne dovrebbe tenerne pienamente conto.

 

Riccardo Lala, presidente dell’Associazione Culturale  Diàlexis, dopo avere osservato la crisi che investe l’economia europea, la macroregione e l’editoria tradizionale, che aveva centri di eccellenza  in tutte le principali città della stessa, da Milano, a Torino, a Vienna, a Monaco di Baviera,ha illustrato un  progetto globale per affrontare il declino dell’ Europa esposto, dall’ Associazione Culturale Diàlexis, con i syuoi “instant e.books”, che hanno costituito il contributo della stessa alle consultazioni telematiche delle varie Autorità de affermato che “con questo momento di riflessione  si è voluto stimolare i soggetti interessati a credere e promuovere l’editoria digitale per avere nelle future politiche della Macroregione alpina concrete iniziative economiche in tal senso. Ci aspettiamo infatti che le  consultazioni  in corso possano influenzare presto le effettive direttive politiche della Commissione europea”.

 Sono seguiti, come da programma, gli interventi di Michele Vellano (Ordinario di Diritto Internazionale all’Università della Valle d’Aosta), di Ilaria Barale (autrice dell’e.book “Di e.book e altri formati”), di Chen Ming (presidente  dell’ Associazione Nuova Generazione Italo-Cinese), di Antonio Labanca ( Presidente del Comitato Editori Piemonte), di Marco Margrita (giornalista- coordinatore di Articolo 3 Quotidiano Online),dedicati alla natura della Macroregione e ai caratteri significativi della nuova editoria digitale.

Nel documento finale, adottato per acclamazione dai partecipanti al convegno, si chiede all’Unione europea “un ‘percorso accelerato’ (‘fast track’) per il completamento del mercato unico digitale e dei progetti europei nel settore dell’e-publishing, attraverso un ‘Libro bianco’ e la rapida approvazione di una normativa quadro per la tutela dei diritti europei sul web”. Viene anche chiesto alla Regione Piemonte, alla Convenzione delle Alpi e al Governo nazionale di attivarsi in tal senso , promuovendo l’istituzione di “un comitato permanente delle professioni del web” declinando tutti gli interventi anche a livello locale, regionale e macroregionale.

Ecco il documento

CONCLUSIONI DELL’INCONTRO PRESSO IL CONSIGLIO REGIONALE DEL PIEMONTE

SULL’ E.PUBLISHING NELLA MACROREGIONE

19 Novembre 2014.


Gli studiosi della cooperazione regionale alpina e del mercato ICT  e gli operatori dell’editoria e dell’ e.publishing che hanno partecipato, in concomitanza con la XIII Conferenza delle Alpi, al Convegno presso il Consiglio Regionale del Piemonte sull’Agenda Digitale Alpina e l’e.publishing europeo,

 

PRESO ATTO

 

-Che la nostra Macroregione possiede tradizioni ed esperienze d’eccellenza nei settori dell’ editoria e dell’ e.publishing;

 

-Che essa soffre, come tutta l’ Europa, della crisi economica in corso, che potrà essere superata solo grazie ad innovativi progetti imprenditoriali, e, in particolare, a Progetti Europei;

 

-che le politiche avviate dalle Istituzioni europee per la rete, a cominciare dall’ “Habeas Corpus Digitale” del Parlamento Europeo, potranno realizzarsi solamente, e nella misura in cui, nasca al più presto un’industria europea del web, autonoma dalle multinazionali dell’ informatica, secondo i modelli recentemente sperimentati da Alibaba, Baidu, Weibo, Naver e Yandex;

 

-che l’e.publishing costituisce l’esempio più semplice e concreto d’industria innovativa, sviluppabile anche dalle Piccole e Medie Imprese, e in un contesto regionale, ma il cui impatto macroeconomico può avere un peso determinante a livello europeo, e, addirittura, mondiale;

 

-che le recenti misure adottate dal Governo Italiano e dalla Regione Piemonte, che prevedono un supporto finanziario a favore del’ e.publishing e della traduzione, costituiscono un primo passo nella giusta direzione;

 

-che i bandi di Horizon 2020 prevedono anche  strumenti per le PMI dei settori informatico e digitale;

 

-che l’Associazione Culturale Diàlexis  ha presentato al Presidente Juncker un intervento nella consultazione sulle priorità della nuova Commissione, pubblicato come “Restarting EU Economy via Knowledge Intensive Industries”, e una lettera aperta alla Presidente della Camera in merito alla Costituzione del Web e sta approntando un interevento più comprensivo sullo stesso argomento, che Alpina Srl sta finalizzando un progetto operativo per le industrie del web da inserire nel “Piano Juncker”;

 

MANIFESTANO l’intenzione di dare vita a iniziative imprenditoriali nel settore dell’ e,publishing nel territorio della Macroregione;

 

 

FANNO PRESENTE:

 

-all’ Unione Europea, che il completamento del Mercato Unico del Digitale, che sta al primo posto nella Direttiva Politica della nuova Commissione,  presuppone la ricostituzione di quella parità, oggi inesistente,  di condizioni, fra le piccole e medie imprese innovative europee e le multinazionali dell’ informatica (“workable Competition”), senza la quale parlare di libera concorrenza o di rilancio dell’ occupazione costituisce una semplice mistificazione. In particolare (i) l’eliminazione, mediante la politica antitrust, degli  abusi di posizione dominante  e dei tax rulings che costituiscono aiuti di Stato; (ii) la promozione delle concentrazioni europee nei settori innovativi mediante “Progetti Europei” e “Società Europee”; (iii) un’esenzione per categoria di tali  concentrazioni; (iv) la creazione di Fondi europei specializzati nelle imprese culturali innovative; (iv) supporti finanziari al capitale di rischio, al quasi capitale e ai prestiti bancari,  dalla BCE, dalla BEI e dalle banche ordinarie (v) una politica d’ incentivi finanziari e di sgravi fiscali seri per le start-up, per le industrie culturali e innovative, per le regioni frontaliere e i progetti transfrontalieri, riorientando in tal senso  i Fondi europei, quali Horizon 2020, Cultura e FESR; (vi) l’equiparazione dell’IVA sugli e.book a quella sui libri cartacei (vii) una “preferenza europea” nelle commesse pubbliche per le industrie culturali; (viii) il supporto alla mobilità per studenti, ricercatori, dipendenti, manager e titolari di aziende culturali innovative che viaggino per realizzare progetti europei; (ix) una seria politica di difesa dei diritti sul web, della proprietà intellettuale e dei segreti economici e industriali contro la pirateria e lo spionaggio pubblici e privati (x) la riaffermazione, nel TTIP, dell’”eccezione culturale” per tutte le “knowledge Intensive Industries”;

-alla Conferenza delle Alpi, che la Strategia Macroregionale Alpina deve contenere, all’ interno della prevista “Agenda Digitale Alpina”, una serie di misure per l’e.publishing alpino, per rendere possibili iniziative congiunte che sfruttino le eccezionali competenze e tradizioni, linguistiche e editoriali, dei nostri Territori, facendo dell’Area Alpina una capitale dell’ e.publishing, come per esempio creare occasioni d’incontro e di collaborazione fra le imprese dell’ e.publishing attive nella Macroregione;

CHIEDONO:

-All’Unione Europea, di stabilire, coerentemente con le dichiarazioni di Juncker, un “percorso accelerato” (“fast track”)  in relazione al Completamento del Mercato Unico del Digitale, e ai Progetti Europei nel settore dell’ e.publishing, da concretizzarsi innanzitutto in misure urgenti e nell’ accelerazione delle procedure, e, poi, in un “Libro Bianco” della Commissione sulle Industrie del Web, e nella rapida approvazione di una normativa-quadro (internazionale, europea, costituzionale, civile, penale, amministrativa e fiscale), per la tutela dei diritti degli Europei sul web, secondo quanto fa oggetto della Pubblica Consultazione sulla Costituzione del Web lanciata dalla Camera dei Deputati;

 

-alla Convenzione delle Alpi,  di inserire un “web alpino”, comprendente almeno l’e.publishing e il web marketing nell’”Agenda  Digitale Alpina”;

 

-al  Governo Italiano e alla Regione Piemonte di approfondire il discorso, appena abbozzato,  sul supporto all’ e.publishing;

 DECIDONO di dare vita a un comitato permanente delle professioni del web, per garantire il follow-up di queste iniziative, mantenendo desta l’attenzione dell’ opinione pubblica e chiedendo ai Poteri locali e regionali della Macroregione Alpina di condividere la rivendicazione di misure specifiche per l’e.publishing europeo da parte dell’Unione europea, coinvolgendo le industrie dell’ ICT e dell’editoria, le professioni intellettuali e tecniche della Macroregione .

 

Torino, 19 Novembre 2014