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CANTIERI D’ EUROPA: GIORNATA 13 MAGGIO (SALONE IN E SALONE OFF)

 

PROGRAMMA DELLA MATTINATA

 

Lunedì 13 maggio Ore 10.30 Salone del Libro – Sala Avorio Cantieri d’Europa: Le lingue e l’identità europea. Presentazione del libro “Es patrida gaian, Le lingue per un ritorno all’ Europa” (Alpina)

Con Federico Gobbo, Lucio Levi, Anna Mastromarino, Elisabetta Palici di Suni, Alfredo Papadakis, Stefano Piano,  Dario Elia Tosi

Modera Riccardo Lala

A cura di Alpina, in collaborazione con il Movimento Europeo – Italia (progetto “Academic agorà for the future of Europe”, co-finanziato dall’Unione europea nell’ambito del programma Erasmus+ – Azione Jean Monnet) e con il Centro Einstein di Studi Internazionali.

 

Con il rimescolamento delle carte seguito all’avanzata dell’Intelligenza Artificiale, all’allargamento della UE, alla Brexit e all’emergere della Cina, anche le prassi consolidate nell’ uso delle lingue vengono messe in discussione: ruoli delle lingue classiche e dell’Inglese; lingue minori e orientali. Linguisti, classicisti, medievisti, giuristi e orientalisti discutono di politiche linguistiche, dell’Europa, ma non solo.

Questo, delle lingue, è uno dei casi in cui esigenze diverse, d’identità, geopolitiche, di educazione, d’ingegneria sociale, di comunicazione, di uso, di estetica, di praticità, di business, si fondono in un groviglio inestricabile. E’ inevitabile che, in questa situazione, si sviluppino diversi punti di vista e diverse opzioni, che questo libro, e quest’incontro, mirano a porre a confronto senza privilegiarne a priori nessuna, ma mirando comunque a un ritorno in termini di dibattito e di propositività.

 

ATTENZIONE:

LA LOCATION DEL POMERIGGIO (CONVEGNO SULLE INFRASTRUTTURE) E’ SPOSTATA DALL’HOTEL NH AL POLO DEL NOVECENTO

Per eventuali dubbi, telefonare a 335  77615346.

Nell’ ambito del multiforme progetto dei “Cantieri d’Europa”, non potevamo certamente esimerci dal trattare del più rilevante elemento nuovo che si presenta sullo scenario europeo. Dopo un secolo di sterili diatribe fra filosovietici e antisovietici, fra occidentalisti e multiculturalisti, fra liberisti e keynesiani, compare sulla scena mondiale, quasi inavvertito, un soggetto veramente nuovo, che non ha certo molto a che fare con l’ex URSS (essendone stato forse il più accanito avversario); che è il simbolo stesso del multiculturalismo pur essendo un soggetto con un’identità millenaria, ed è, al contempo, liberista, socialista e keynesiano, scompaginando così tutte le narrazioni imposte dalle contrapposte sette europee.

Un Paese che si dichiara socialista ed è in tumultuosa crescita; un Paese non occidentale molto più ricco di quelli occidentali, e la cui principale “colpa” sarebbe quella di voler comprare ogni cosa dai capitalisti (i quali per altro sono felicissimi di vendere le loro aziende, e magari di diventare dipendenti delle imprese di Stato cinesi).

Ma alla Cina non basta comprare le cose: vuole comprarsi le idee: il libero mercato, la globalizzazione, il lusso…

Infine, mentre l’Occidente, che aveva predicato globalizzazione e mobilità, in realtà fa di tutto per bloccare ogni tipo di scambio e di trasformazione, la Cina ha preso in parola  gli apologeti occidentali dello sviluppo e diffonde connettività ai quattro angoli della terra, realizzando quello che prussiani e zaristi, americani ed europei, avevano sempre fantasticato, ma mai avviato: la rete mondiale delle infrastrutture, stradali, ferroviarie e marittime (Worldwide Rail Land Bridge). Quelle strade romane perfettamente lastricate e manutenute che facevano invidia, nel Regno di Da Qin, agli Han Anteriori, adesso le realizzano i Cinesi, che installano in tutto il mondo quelle “concessioni” che il resto del mondo aveva loro imposto con i “Trattati Ineguali”.

Nel caso dell’ Europa, gli effetti di questo tornado non hanno tardato a farsi sentire:  i Paesi dell’ Europa Centrale e Orientale, da sempre frustrati dall’ Unione ma timorosi della Russia, hanno trovato un protettore lontano e perciò non temibile; la UE, qualcuno che finanzia e realizza quelle Reti pan-europee che si erano arrestate con il languire delle politiche di vicinato; l’ Italia qualcuno che le dà importanza quando invece tutti vorrebbero isolarla, e che decide al posto suo sulle diatribe fra le diverse città portuali e i territori ospiti delle linee ad Alta Velocità, diatribe sulle quali le nostre forze politiche non osano pronunziarsi…

Fotografare questa complessissima realtà in tumultuosa evoluzione è tutt’altro che facile, ma noi, come al solito, non ci tiriamo certo indietro. Abbiamo, così, realizzato un libro essenzialmente documentale, attraverso il quale siamo in grado di “fotografare” i diversi segmenti di questa complessa realtà:  le sue  basi storiche e culturali; il contesto geo-politico; gli accordi della Cina con l’Italia e con la Francia; i documenti programmatici dell’Unione sulla Via della Seta; i documenti comuni euro-cinesi; lo stato di avanzamento delle infrastrutture nel Nord Italia.

Il tutto preceduto da note esplicative della sempre attivissima Associazione Culturale Diàlexis, e, soprattutto, dell’Ambasciatore Bradanini e del filosofo sino-americano Peimin Ni, che riesce, nel giro di poche pagine, a spiegare come il “socialismo con caratteristiche cinesi” riesca ad essere, al contempo, marxista e confuciano. Tema su cui ben pochi hanno saputo dare, fino ad ora, risposte precise.

Il libro viene presentato oggi alle 18 al Salone deel Libro in Sala Avorio.

Domani, al Polo del Novecento, un seminario ben più vasto, che spazierà, dal concetto confuciano di ordine mondiale, attraverso gli accordi in via di negoziazione, fino alle opportunità di business con l’ Asia, fino all’ impatto che tutto ciò possa avere sullo sviluppo delle infrastrutture nel Nord Italia, e, in particolare, in Piemonte. Qui di seguito il programma della manifestazione:

ATTENZIONE!

Cambiamento di programma:

 

Lunedì 13 maggio, ore 15

Polo del Novecento,

Sala Voltoni,

Via del Carmine 14

(anziché Hotel NH Centro).

 

Cantieri d’Europa: Le infrastrutture del Nord-Ovest e le Nuove Vie della Seta

Dibattito fra Alberto Bradanini, Mino Giachino, Giovanna Giordano, Comitato “La Nuova Via della Seta”, Alfonso Sabatino

 

Modera Riccardo Lala

 

A cura di Alpina, in collaborazione con il Movimento Europeo – Italia (progetto “Academic agorà for the future of Europe”, co-finanziato dall’Unione europea nell’ambito del programma Erasmus+ – Azione Jean Monnet),

 

Le Nuove Vie della Seta permettono di mettere in contatto un’Europa in difficoltà con il mondo asiatico in piena espansione. Le modalità con cui il nostro territorio si inserirà in questa dialettica determineranno il nostro successo o insuccesso. Ne discutono intellettuali e imprenditori, diplomatici e politici, partendo da alcune considerazioni sul rapporto Italia Cina ed Europa Cina, per passare agli accordi in via di negoziazione, muoversi, poi, attraverso le diverse posizioni circa la collocazione e le tempistiche dei diversi corridoi, giungendo, infine, alle considerazioni di carattere geopolitico e alle concrete modalità per partecipare a questo complesso progetto.